"Per ragioni politiche dovrei dire di lui tutto il male possibile, ma oggettivamente...": Musk, Gualtieri ridicolizza il suo Pd
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Vi ricordate quando Kimbal Musk, fratello di Elon Musk, venne a Roma e incontrò, tra gli altri, anche Giorgia Meloni? Ecco, vi ricordate il cinema che fece la sinistra, parlando di "misteriosi progetti", puntando il dito, chiedendo di sapere subito che diavolo ci facesse a Roma? Ecco, se ve lo ricordate, ricorderete anche l'imbarazzo provato dalla sinistra stessa quando si venne a scoprire che Kimbal Musk era a Roma per incontrare Roberto Gualtieri, sindaco Pd della capitale.
Ecco, su quell'incontro ora è proprio Roberto Gualtieri a snocciolare qualche dettaglio in più. Lo fa a Un giorno da pecora, il programma in onda su Rai Radio 1 condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, dove ricorda: "Kimbal Musk non aveva il cappello, ma il cinturone sì. Voleva proporre uno show di droni per degli eventi giubilari. Me li ha fatti vedere, ma poi li deve proporre al Vaticano e siamo rimasti che aspettavamo il feedback del Vaticano. Se li vuole fare, noi siamo a disposizione", ha spiegato Gualtieri.
E ancora: "È stato un incontro breve, una persona gentile. Ora capisco che per ragioni politiche dovrei dire tutto il male possibile, ma è stata una persona oggettivamente molto gentile. Non abbiamo parlato di altre questioni politiche, l'incontro è durato cinque minuti", ha spiegato il sindaco.
Nell'intervista, Gualtieri ha poi anche parlato di quello che ritiene essere stato il suo principale errore da che è sindaco: il cambio dei nomi al discusso Concertone di Capodanno. "L'errore principale che mi imputo nel corso del mandato? Quello del concerto di Capodanno, che comunque è andato benissimo, ma non è stata una cosa bella annunciare dei nomi e poi cambiarli", ha ammesso Gualteri.
In ogni caso il sindaco non boccia il suo operato. "Che voto mi do? Non è bello darsi un voto da soli ma il voto è positivo, sono molto soddisfatto. Stiamo dimostrando che non è vero che Roma è condannata alla mediocrità", ha scandito in radio. E ancora: "Da quando mi sono insediato sono passati tre anni e mezzo, un lavoro piuttosto intenso, appassionante. Pensavo che sarebbe stato complicato affrontare una serie di questioni che erano ormai fuori controllo. È stato faticosissimo soprattutto l'inizio. La gente si chiedeva: ma dove sta il sindaco? Ero, appunto, a preparare le mille cose che adesso si vedono e che si stanno facendo e che normalmente si fanno in 10 anni. Era tutto fuori controllo, gli alberi non potati, le strade non mantenute, i rifiuti senza impianti non c'era una cosa che stava al suo posto, ma dopo abbiamo trovato un metodo positivo", ha concluso Roberto Gualtieri. Convinto lui...
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